" voglio sia padrone d'ogni cosa, con patto che se esso piglia moglie cerchi di non impazzarsi (andare )con gente da più di sé ( che conta più di lui ).
Che non si domestichi con i suoi maggiori
Che non dia danno ai suoi vicini
Che mangi quando n'ha, e che lavori quando può
Che non pigli consigli da gente che sia andata a male
Che non si lasci medicar da medico malato
Che non si lasci cavar sangue da barbiero che gli tremi la mano
Che dia suo duere ( ciò che deve ) a tutti
Che sia vigilante nei suoi negoci
Che non s'impicci in quello che non gl'importa
Che nonché non facci mercanzia di quello che non s'intende.
E sopra il tutto ch'ei si contenti del suo stato, ne brami di più, e consideri che molte volte l'agnello va innanzi alla pecora, cioè che la morte ha la balestra in mano per tirare tanto a'i giovani quanto a'i vecchi; che se penserà a tutte queste cose, non inciamperà mai in cosa che gli possa dar danno, e farà felice ed ottimo fine."
dal testamento di b Bertoldo ( parte che riguarda il figlio )
Giulio Cesare C.
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